COMUNICATO
A distanza di 18 anni dalla privatizzazione di Telecom Italia il risultato che viene consegnato al nostro Paese è un impietoso bilancio negativo che descrive un’azienda fortemente impoverita. Gli ultimi mesi ci hanno poi consegnato uno scenario straordinariamente preoccupante con l’emersione di migliaia di potenziali esuberi gestiti senza effetti traumatici grazie ad un importante accordo di tenuta, realizzato dal sindacato confederale utilizzando i “Contratti di solidarietà” sottoscritti al Ministero del Lavoro l’11 Giugno 2018, il tutto mentre si consuma una battaglia per il controllo dell’attuale Gruppo TIM tra due azionisti (VIVENDI ed ELLIOT) che prosegue ormai da mesi e che non accenna a placarsi. In questo contesto estremamente complesso le Segreterie Nazionali di SLC CGIL - FISTEL CISL - UILCOM UIL hanno salutato con favore la decisione di Cassa Depositi Prestiti (CDP) di entrare nel capitale sociale di TIM, atto al quale non ha tuttavia corrisposto la indispensabile chiarezza sul futuro dell’azienda. SLC CGIL - FISTEL CISL – UILCOM UIL, hanno più volte denunciato il sostanziale immobilismo che caratterizza l’attuale situazione aziendale ed il contestuale emergere di “voci” su presunti progetti di “spezzatino” ribadendo la loro totale contrarietà al riguardo e la contestuale necessità di difendere il patrimonio industriale e professionale dell’intero perimetro del “Gruppo TIM” in Italia, della sua Rete, dei suoi Assets anche a seguito di eventuali operazioni industriali e societarie che potrebbero determinarsi. Il gruppo TIM, nonostante i colpi subiti in questi ultimi venti anni, ha ancora oggi enormi potenzialità e, per quanto ci riguarda, ribadiamo con forza la necessità che deve rimanere integro ed in tal senso ci batteremo contro ogni ipotesi, da chiunque provenga, di spezzatino del gruppo TIM che comporterebbe innanzi tutto esuberi di migliaia di lavoratori. Le OO.SS. e l’insieme dei lavoratori del Gruppo TIM vedono una grande azienda del Paese che rischia di spegnersi giorno per giorno nell’indifferenza della politica con il rischio di disperdere un grande patrimonio produttivo ed occupazionale. Il Ministro del Lavoro in occasione della firma dell’accordo sulla solidarietà si era impegnato a convocare le OO.SS. di categoria per aprire un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) sul comparto delle TLC, sul futuro del Gruppo TIM e della RETE in quanto detentore della “Golden Power”, purtroppo a distanza di 4 mesi non è arrivato nessun riscontro con il rischio che gli accordi sottoscritti non siano sufficienti a scongiurare ulteriori esuberi.
Una situazione sempre più preoccupante in considerazione della quale SLC CGIL - FISTEL CISL - UILCOM UIL - hanno formalizzato a fine ottobre una richiesta di incontro urgente anche al Presidente del Consiglio. Il silenzio e l’immobilismo della politica e delle istituzioni, rispetto al futuro di TIM, sono inaccettabili e non possono assolutamente vedere SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL, congiuntamente con le migliaia di lavoratrici/lavoratori che rappresentano, nel gruppo TIM, spettatori passivi del depauperamento di un grande patrimonio produttivo ed occupazionale del nostro Paese, quale è TIM. Per queste ragioni e per sollecitare un confronto sul futuro della più grande azienda di telecomunicazioni del Paese SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL
promuovono un PRESIDIO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEL GRUPPO TIM MERCOLEDI 21 NOVEMBRE 2018 Dalle ore 11.00 alle ore 14.00 davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico ROMA – Via Molise - Roma, 8 novembre 2018 LE SEGRETERIE NAZIONALI SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL