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Illiad destabilizza il mercato delle TLC pregiudicando l’occupazione e le norme sulla sicurezza.

Sono trascorsi pochi mesi dall’entrata nel mercato delle TLC mobili del quarto operatore e puntualmente si stanno manifestando tutte le preoccupazioni e le contraddizioni che le OO.SS. SLC CGIL – FISTel – CISL – UILCOM – UIL avevano denunciato nel momento della fusione tra Wind ed H3G. Il Commissario Europeo alla concorrenza e al mercato Margrethe Vestager, per autorizzare l’operazione di fusione, aveva imposto l’entrata sul mercato italiano di un quarto operatore, appunto Illiad. Il mercato della telefonia mobile, come denunciato dalle OO.SS. aveva già scontato una ipercompetizione ed un quarto operatore avrebbe continuato a distruggere una parte significativa del valore del settore, tanto da non garantire alle imprese l’equilibrio tra investimenti e remunerazione del capitale con il rischio di un disimpegno che penalizzerebbe il Paese.

Ricordiamo che le tariffe dei servizi di telefonia fissa e mobile, accesso a internet e servizi hosting in Italia sono tra le più basse di Europa.

Illiad ha una struttura occupazionale di circa 200 dipendenti ed utilizza per la quasi totalià le tecnologie e infrastrutture di altri operatori impegnati ad investire in ultrabanda e servizi innovativi, con strutture di costi non paragonabili ad un’azienda “virtuale” come l’operatore low cost francese, mettendo a rischio la tenuta occupazionale dell’intera filiera delle telecomunicazioni.

Illiad è un operatore che non ha fornito alcuna informazione alle OO.SS. sulla struttura occupazionale, sul piano industriale e sulle tutele dei propri lavoratori ne per quelli degli appalti, pur applicando il CCNL TLC che prevede una informativa al sindacato.

Inoltre, le procedure di commercializzazione ed attivazione delle SIM tramite i SIMBOX (distributori automatici), pongono interrogativi sul rispetto delle norme in materia di sicurezza e in particolare delle norme sull’antiterrorismo internazionale - decreto legge 27 luglio 2005, n. 144.

Chiediamo al Ministero del lavoro e dello Sviluppo Economico, nonché per la parte di sicurezza nazionale al Ministero degli Interni di aprire una istruttoria per verificare le condizioni di lavoro, il rispetto degli impegni che Illiad avrebbe dovuto osservare a seguito dell’autorizzazioni delle Authority e delle leggi dello stato in materia di sicurezza pubblica.

Il perdurare di questa situazione potrebbe compromettere l’insieme del sistema di sviluppo delle comunicazioni e dell’occupazione del nostro Paese.

Roma, 01 agosto 2018

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